venerdì 18 marzo 2011

Salviamo l'identità nazionale: l'opera lirica



Nabucco 
Musiche di Giuseppe Verdi  su libretto di Temistocle Solera
prima esecuzione: Milano, 9 marzo 1842



"Salviamo l'identità nazionale: l'opera lirica" . Vedere il maestro Riccardo Muti che, sul palco,  impugna il manifesto insieme alle maestranze del Teatro dell'Opera di Roma è uno spiraglio di luce in mezzo a tutta l'ignoranza che ci circonda...

Lo so, sono di parte perché amo l'opera in modo sconsiderato...ma...che emozione questo Nabucco...terzo e quarto atto sono volati in un soffio, Leo Nucci come al solito impareggiabile, una spettacolare Abigaille la giovane e poco nota (in Italia!) Csilla Boross...ci volevano 150 anni di Unità d'Italia per avere un'opera così in prima serata?!?!? E per di più con i commenti, tra un atto e l'altro, di uno storico e di una musicologa??? (ebbene sì!! i musicologi esistono!! Nello specifico si trattava di Laura Valente, che è intervenuta in modo semplice, esauriente ed efficace... )

L'opera può piacere o meno, o la si odia o la si ama, dicono, ma sfido chiunque a negare che sia un patrimonio storico e culturale del nostro Paese, una tradizione che tanti ci invidiano e che rischiamo di buttare nel ces...tino. C'è chi dice che è noiosa; ebbene, io dico soltanto di non parlare di ciò che non si conosce.  C'è chi dice che la musica non dà da mangiare; allora se tutto ciò che non dà da mangiare è da trascurare, nella vita rimane ben poco!!! 
L'opera, come del resto la musica, è passione, è qualcosa che ti prende e ti toglie il respiro, è un'emozione che non si dimentica e che non è mai uguale a se stessa. è un peccato perdersi qualcosa di tanto speciale...

1 commento:

Massimiliano Pulvano Guelfi di Scansano ha detto...

L'unica espressione artistica propriamente italiana esportata in tutto il mondo. Il teatro d'opera è il più alto esempio di assoluta sinergia finalizzata alla nessa in scena di uno spettacolo e non ha eguali. L'orchestra, il coro, il cast vocale, macchinisti, attrezzisti, illuminotecnici, centinaia di persone impiegate per la sua realizzazione...Una tradizione a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare...
Massimiliano Pulvano Guelfi di Scansano

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